L'intento dell'autore è quello di presentare i danni nelle relazioni e aprire gli occhi al lettore che potrebbe sottovalutare certi segnali dati o ricevuti. Quello di trasmettere la consapevolezza e la conoscenza dei migliori strumenti per far diventare una relazione di coppia il luogo dove ogni persona possa sentirsi veramente a casa. Questo libro è dedicato a John Gottman e alle sue ricerche innovative sulla comunicazione di coppia.
Sociologo specializzato in comunicazione e presidente dell’Associazione Internazionale di Intelligenza Linguistica, dopo la laurea in Italia ha proseguito la sua formazione presso l’Università di Harvard e quella di Oxford. Si è inoltre formato personalmente con il consulente in comunicazione di Bill Clinton e Barack Obama.
Parti da te. Phil McGraw, esperto di comunicazione di coppia, psicologo e divulgatore di fama internazionale parte proprio dalla persona e dice di assumersi la responsabilità di salvare il rapporto d’amore: «Il primo e miglior mezzo per ottenere risultati sei TU, non in due ma soltanto tu». Se sei consapevole del tuo valore personale e di come poter agire, se tratti con rispetto te stesso e l’altro, lo/la ispirerai a fare altrettanto. Sii consapevole del tuo valore e diventa ispiratore per il tuo partner.

Perché le parole sono così importanti in una coppia? Perché rappresentano il nutrimento di ogni relazione duratura. Ecco qui di seguito presentati i cinque nemici che portano con sé un circolo vizioso di discordia e negatività per la coppia. Prima di illustrarceli, l’autore ci ricorda che faremo tutti degli errori e li abbiamo già fatti, l’importante è evitare di auto-fustigarci per aver detto qualcosa di sbagliato e evitare di rivangare continuamente quello che il partner ci ha potuto dire. Più consapevolezza significa meno errori.
Il primo nemico è la CRITICA. Criticare non è lamentarsi. La lamentela è fastidiosa ma non pericolosa per il rapporto, da un giorno all'altro potrebbe iniziare a navigare nelle insidiose acque della critica. E qui cominciano i guai. Esprimere una lamentela significa far notare al partner un comportamento che ci infastidisce. Esprimere una critica, invece, significa applicare un'etichetta negativa all'altra persona. « Il problema è che tu fai sempre così: pensi solo a te stessa e a quello che ti piace. Sei un'egoista!» Manifestare il proprio dissenso è utile, criticare l'identità no.
Il secondo nemico della comunicazione nella coppia è il DISPREZZO. Quando nella coppia il conflitto diventa più frequente e i toni più accesi, il rischio è quello di scivolare dalla critica al disprezzo. Il disprezzo è l'intenzione di sminuire l'altra persona e di farla sentire inadeguata rispetto alla situazione. Chi si rivolge al partner con disprezzo non sta solo distruggendo l'altra persona, ma la relazione stessa. L'autore porta l'esempio vissuto personalmente della moglie di un amministratore delegato che sfoggia la sua nuovissima borsetta di Gucci in ufficio, il marito le fa notare che dovrebbe spendere con maggiore attenzione i soldi e lei ribatte dicendo che è attenta e rinfacciando al marito che potrebbe sempre darsi da fare per guadagnare di più. Di contro, lui le chiede «Ma chi ti credi di essere, una principessa?» e lei con disprezzo risponde «Se lo fossi avrei sposato un principe, invece purtroppo ho sposato te.»
L'antidoto al disprezzo, secondo l'autore, è l'ammirazione verso l'altra persona. L'ammirazione è una meravigliosa combinazione di approvazione, stima e considerazione, un insieme di sentimenti che con impegno e determinazione è possibile risvegliare. Come? Concentrandosi sulle qualità del partner, ricercando gli aspetti positivi, tornando a essere il più grande sostenitore l'uno dell'altra.
Un altro nemico è quello di mettersi sulla difensiva. Accade che uno o entrambi scelgano il ruolo della "vittima innocente". È importante riconoscere i diversi atteggiamenti difensivi e l'autore ci aiuta a prenderne consapevolezza: frasi come «Non è colpa mia», «Hai ragione, però»; rispondere fuoco con il fuoco, ad esempio, «Mi dà fastidio che...» / «E a me dà fastidio che tu faccia questo e quello...»; fare il "muro di gomma" riproponendo e cambiando il senso di certe frasi o parole, ad esempio: «Sei stato maleducato alla festa» / «Maleducato io? Ma se sei stata tu a non aver fatto gli auguri a mia madre...» e ancora «Se piangi non so come fare e mi sento inutile.» / «Ah, sì, inutile come quando non mi aiuti mai in casa?»
L’indifferenza reciproca grava su certe coppie. Frasi come «Chiudiamola qui», «Tanto non cambia mai nulla» non significa “parlare” e non è certo “comunicazione”. Se entrambi i partner hanno alzato il proprio muro, la coppia diventa fragile e vulnerabile: proteggere sé stessi diventa più importante che proteggere la relazione.
Cosa fare? Iniziamo dall’inizio. Il 96% delle volte è possibile prevedere l'esito di una conversazione di 15 minuti sulla base di ciò che accade nei primi tre minuti di interazione. Se questi tre minuti includono critiche, disprezzo, mettersi sulla difensiva o fare il muro, la comunicazione non sarà produttiva. Ma perché è così importante fare attenzione al modo in cui si inizia una conversazione? In psicologia si chiama "effetto primacy", cioè le prime frasi che si pronunciano possono rimanere più impresse in chi le ascolta e condizionano il resto della conversazione. E allora cosa fare? Iniziamo con qualcosa di positivo, siamo chiari e specifici, usare l’io e non il “tu” (ad esempio, non diciamo «Non mi degni di considerazione» piuttosto diciamo «Mi sento ignorata»).
Da dove partire per imparare a comunicare meglio con il partner? Può essere utile iniziare a ragionare su una richiesta che arriva dall'altra persona. Una richiesta è l'espressione di un bisogno e di un desiderio: è una proposta di comunicazione emotiva. Esistono tre modi differenti per rispondere alle richieste del partner: andare verso, andare contro, andare via. Andare verso il proprio partner significa mostrare di aver capito e agire per andare incontro. L'autore ci riporta un esempio personale: se sua moglie gli dicesse «Alessio, oggi è stata una giornata pesante», per andare verso di lei lui risponderebbe «È stata una giornata pesante? Vuoi rilassarti un po' sul divano e cucino io?» Ogni volta che scegli di andare verso la richiesta del partner trasmetti il messaggio: ti ascolto, sono interessato a te, ti capisco: sono qui, ti aiuto.
Cosa sono i rituali è perché sono utili? I rituali servono a proteggere gli spazi riservati alla relazione, e di conseguenza a salvaguardare la connessione emotiva. I rituali contribuiscono a rafforzare il legame, diversamente dalle azioni di routine, i rituali hanno un significato simbolico molto forte: vestirsi la mattina è una routine, salutare il partner con un bacio prima di uscire di casa è un rituale, portatore di significati importanti come «Ti voglio bene», «Mi mancherai». William Doherty suggerisce di conversare davanti a una bevanda calda: questo garantisce di rimanere seduti abbastanza a lungo per farla raffreddare e berla insieme.

Oltre ai rituali, a parlare gentilmente e in positivo e chiaro, l’autore suggerisce di condividere sogni e valori. Le persone creano molte più connessioni emotive quando incoraggiano i sogni e le aspirazioni l’uno dell’altro. Per creare connessione emotiva, un passo ancora più importante del condividere le reciproche aspirazioni è riuscire a rispettare i sogni dell’altro, a prescindere dal fatto che si scelga o meno di prendervi parte. E in più, condividere i valori porta a maggior stabilità nella coppia nella fase dell’amore maturo (dopo l’innamoramento e la fase test). L’importante è affidarsi a un terreno comune, ad alcuni valori che rispecchino il sentire di entrambi. L’autore ci ricorda «Pensa a cosa accadrebbe se tu e il tuo partner riusciste a inserire un valore comune in una delle vostre discussioni». Ultima ciliegina sulla torta è data dal “continuare a conoscersi”: conoscere profondamente il partner è uno dei fattori più importanti per garantire alla coppia la giusta connessione emotiva, e come si fa? Con pazienza e curiosità continuamente.
Infine, l’autore tratta il tema del tradimento. Ci racconta di una triade (di Stefano, Lisa e Martina) e dell’esigenza di connettersi. Quando qualcuno arriva a fare paragoni tra il partner e il terzo arrivato, lo scenario è da killer. Una relazione sana è un patto di fiducia, rispetto, protezione e incoraggiamento reciproco: qualunque atteggiamento violi tutto questo può essere considerato un piccolo o grande tradimento.
Citazioni:
«Se mirate alla giugulare, è molto probabile che vi troverete in un bagno di sangue.» (John Gottman)
«Gli esperti ci dicono che il modo in cui gli adulti etichettano i bambini spesso diventa il modo in cui loro vedranno sé stessi.»
«Una relazione di coppia è il luogo dove poter vivere appieno la vita, con passione, sentendosi compresi, protetti, apprezzati e amati per ciò che si è: un luogo dove poter essere sinceri fino in fondo.»
«La responsabilità della comunicazione è di chi parla, non di chi ascolta.» «Quando hanno sogni in comune, le persone non mollano.»